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FRIDA KHALO OLTRE IL MITO L’AMORE CRISTINA COCOZZA

«Ho subito due gravi incidenti nella mia vita… 

il primo è stato quando  un tram mi ha travolto 

e il secondo è stato Diego»  

o-FRIDA-900Pochi mesi fa il museo dell’Orangerie  di Parigi ha inaugurato la mostra dedicata a Frida Khalo e Diego Rivera, i due artisti uniti da una passione che ne mischiava i confini, li confondeva come maree contrarie in acque che si incontrano.

Roma e Genova si preparano ad accogliere le opere, provenienti dalle collezioni private e pubbliche di mezzo mondo, della “colomba” messicana e del suo amore.

La  mostra romana, alle Scuderie del Quirinale, dal 20 marzo al 31 agosto 2014, racconta del rapporto di Frida Kahlo con i movimenti artistici dell’epoca, dal Modernismo messicano al Surrealismo internazionale, analizzandone le influenze sulle sue opere.
La mostra genovese, Frida Kahlo e Diego Rivera, a Palazzo Ducaledal 20 settembre 2014 al 15 febbraio 2015, proseguirà questo excursus  analizzando l’universo privato di Frida, un universo fatto di grande sofferenza e al centro del quale sarà sempre l’amore per il marito Diego Rivera.

Magdalena Carmen Frida Khalo y Calderón nasce da genitori ebrei tedeschi emigrati dall’Ungheria a Città del Messico.

A 6 anni Frida si ammala di poliomelite ,così raccontano .In realtà nessuno si accorse che  fosse affetta da spina bifida. La gamba  destra  resta deforme tanto che Frida la nasconde prima con pantaloni e poi con lunghe gonne messicane.   Gli altri bambini la soprannominano “Frida pata de palo” (gamba di legno).

Frida1«Dovevo  avere  sei  anni,  quando  vissi  intensamente  unʹimmaginaria  amicizia  con una bambina della mia età più o meno.

Sulla vetrata di quella che allora era la mia stanza,

e che dava su Calle Allende, su uno dei primi vetri della finestra

ci alitavo sopra.

E con un dito disegnavo una  ʺportaʺ.

Per questa  ʺportaʺ uscivo nella mia immaginazione, con grande  gioia e in fretta, attraverso tutto lo spazio che si vedeva,

fino a raggiungere una latteria di nome ʺPinzónʺ…

Attraverso la ʺOʺ di Pinzón entravo e scendevo fuori dal tempo nelle viscere della terra, dove la mia ʺamica immaginariaʺ

mi aspettava sempre»

Inizia, probabilmente da qui, il suo viaggio verso la terra del sé e dell’io.

La sua alterità.

Manifesta fin dall’adolescenza un talento spiccato e uno spirito libero e  passionale, che le farà odiare ogni forma di convenzione sociale.Ed è proprio in questo contesto che nasce il tema dell’autoritratto. Il primo che dipinge è quello di Alejandro, il suo amore adolescenziale.

Frida_Kahlo_1Nel 1928 Frida si unisce al gruppo dei giovani guidato dal comunista cubano Julio Antonio Mella. Conosce ,tramite la fotografa compagna di Mella, il muralista Diego Rivera. È un  uomo alto,grasso,imponente, che va in giro con un vecchio cappello ,ha un temperamento geniale, allegro ed è famoso per essere un instancabile donnaiolo.Un incontro che cambierà la vita di Frida e l’accompagnerà  lungo una vita.Si sposano  nel 1929 ma il loro rapporto è burrascoso, infedele. Eppure diverso, profondo , viscerale. Tra i continui tradimenti di lui e la bisessualità di lei, arriva il primo dei tre aborti che ne segneranno ulteriormente la psiche. Frida_Kahlo_(self_portrait)

Dal ritorno in Messico, dopo il periodo newyorkese  in cui  a Rivera furono commissionati i lavori del Rockfeller Center e gli affreschi per  L’esposizione di Chicago,i due  decidono di vivere in case separate collegate da un ponte che  allo stesso tempo ne divideva gli spazi “artistici”.Nel 1930 Frida realizza “ Frida e Diego Rivera” ,esposta per la prima volta alla sesta mostra “Mostra  di San Francisco Society of  Woman Artists”.Nel 1938 il poeta e saggista surrealista  Andrè Breton, scrive: “una surrealista creatasi dalle proprie mani.”

Frida Kahlo *gelatin silver print *Oct. 16 / 1932
Frida Kahlo *gelatin silver print *Oct. 16 / 1932

In questo periodo l’attività pittorica della Khalo s’intensifica e i suoi dipinti non si limitano più alla descrizione degli incidenti della sua vita ma parlano attraverso la figura di un bambino, la sua personificazione.

downloadNel 1939 il divorzio . Rivera ha una relazione con Cristina, sorella minore di Frida.  . La doppiezza di Frida è anche conflitto interiore raccontato nel suo diario. Un monologo interiore di immagini e parole. In una lettera mai spedita Frida scrive a Diego: “..la mia notte mi soffoca per la tua mancanza. La mia notte palpita d’amore,quello che cerco di argina rema che palpita nella penombra,in ogni mia fibra. La mia notte vorrebbe chiamarti ma non ha voce. ..(..) la mia notte pensa a te, come un sogno ad occhi aperti. la mia notte si intristisce e si perde. La mia notte accentua la mia solitudine, tutte le solitudini…(..) la mia notte ti ama fin nel suo intimo, e risuona anche nel mio. La mia notte si nutre di echi immaginari. Essa può farlo,io no. Il suo sguardo è liscio e si insinua in ogni cosa. La mia notte vorrebbe che tu  fossi qui per  insinuarsi anche dentro di te con tenerezza. La mia notte ti aspetta. il mio corpo ti attende. La mia notte vorrebbe che tu riposassi nell’incavo della mia spalla e che io riposassi nell’incavo della tua.(..).”

frida-kahlo (3)L’amore per il marito Diego Rivera si manifesta in una particolare composizione in cui i volti dei due sono fusi in uno solo. Mascolina lei, con le sopracciglia unite e i suoi baffi, femminile lui. Un sole e una luna, sempre presenti nelle opera della pittrice, completano il ritratto.

frida-kahlo (2)Nel 1922, dopo il liceo Frida si iscrive alla Escuela Nacional Preparatoria di Città del Messico per studiare medicina. In questi anni, Frida partedei “cachucas”, un gruppo di studenti che sostiene le idee socialiste nazionaliste del ministro della pubblica istruzione, mostra interesse per le arti figurative ma non ha ancora pensato di intraprendere la carriera artistica.
Il 17 settembre 1925, l’autobus diretto a Coyoacàn, su cui Frida Kahlo era salita con il suo ragazzo, Alejandro Gomez, per tornare a casa dopo la scuola, si scontra con un tram.«Salii sull’autobus con Alejandro.. Poco dopo, l’autobus e un treno della linea di Xochimilco si urtarono.. Fu uno strano scontro; non violento, ma sordo, lento e massacrò tutti. Me più degli altri. È falso dire che ci si rende conto dell’urto, falso dire che si piange. Non versai alcuna lacrima. L’urto ci trascinò in avanti e il corrimano mi attraversò come la spada il toro».Alejandro la raccoglie e nota che Frida ha un pezzo di metallo piantato nel corpo. Un uomo appoggia un ginocchio sul corpo di Frida ed estrae il pezzo di metallo. I postumi di quell’incidente( un palo le avrebbe perforato il bacino) condizioneranno la sua salute per tutta la vita, eppure  nonostante il dolore fisico e psichico, Frida Khalo non perde il suo coraggio ribelle,anticonformista. Costretta a letto per via del busto ingessato, inizia a leggere tanti libri, molti dei quali sul movimento comunista. E dipinge. Il primo soggetto è il suo piede. Lo intravede tra le lenzuola. I genitori le montano uno specchio  sul soffitto,in modo che possa vedersi , e le regalano dei colori.

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Nel mese di settembre del 1926 Frida dipinge “ Autoritratto in un vestito di velluto”.Non si tratta però solo di un’immagine allo specchio. Guardando i quadri di Frida Khalo si ha la percezione che il senso di alterità non  sia semplicemente nella trasposizione di un’altra lei che le fa compagnia e che si fa carico delle sofferenze, ma sia una doppiezza che faccia parte della sua natura .

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Nel 1944 dovette indossare il busto d’acciaio , durante questo ennesimo dolore dipinse “ La colonna spezzata”.Dieci anni dopo, morì nella casa azzurra, oggi Museo Frida Khalo. Sulle cause della morte ci sono varie ipotesi,ufficialmente è morta per embolia polmonare, secondo altri si sarebbe trattato di un overdose da farmaci. “Spero che l’uscita sia gioiosa e spero di non tornare mai più”Se la sua vita appare scandita da eventi drammatici, come’è visibile nella sua produzione artistica, chi conobbe Frida Khalo l’ha descritta come una donna piena di vita,intelligente,allegra,irruenta e bellissima. Consumatrice di alcol, sigarette e droga. La sua dualità tra il maschile e il femminile, tra il dolore e la gioia,tra la fragilità e la forza, tra la vita e la morte alimentano la sua leggenda.Dopo la morte,la sua fama si è diffusa nel mondo. Usò la pittura per raccontare sé stessa. Mostrò il suo corpo sanguinante, ingabbiato , a pezzi.  Ma il suo sguardo ero fisso al suo spettatore. c’è uno sdoppiamento , un dualismo psicologico tra la Frida che guarda e che la Frida che soffre.

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Hayden Herrera scrive: “(…) la visione di Frida era assai diversa da quella dei surrealisti. La sua arte non era il prodotto della disillusa cultura europea alla ricerca di una via d’uscita dai limiti della logica attraverso l’immersione nel subconscio. La sua immaginazione era il prodotto del suo temperamento, della sua vita e del luogo;era modo di scendere a patti con la realtà, non di scavalcarla per accedere a  un altro territorio. Il suo simbolismo era quasi sempre autobiografico e relativamente semplice. Sebbene avessero una funzione privata, i dipinti di Frida come i murali,intendevano produrre un significato accessibile.”91UB7knSclL._SL1500_

La vita di Frida Khalo è un percorso nelle fibre di un’anima ribelle . la donna indipendente,icona del femminismo messicano e la donna innamorata. Lei ricalca il modello della donna emancipata, attivista politica e che si ribella al tradizionale stereotipo misogino della donna oggetto del desiderio.  I suoi amori saffici affermano la sua diversità e allo stesso tempo sono il simbolo della sua libertà. Malgrado le sofferenze fisiche ed emotive causate dalla storia turbolenta con Diego, Frida Khalo ha realizzato circa 200 opere, tra cui 55 autoritratti, disegni e bozzetti legati alle sue esperienze di vita.

“ a cosa servono i piedi se ho le ali per volare”

Cocozza Cristina



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5 Comments to FRIDA KHALO OLTRE IL MITO L’AMORE CRISTINA COCOZZA

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