Che mondo sarebbe senza Nutella? LAURA LIMOLI

Magri, depressi ma con le foreste

1434796782-nutellaLa Nutella, la crema di nocciola nota in tutto il mondo, icona della Ferrero e del made in Italy. compie mezzo secolo di vita e per festeggiarla, c’è stato un evento mondiale che è partito dalla città natale, Cuneo per arrivare a Sydney passando da Mosca e New York giusto per rimarcare la diffusione ed il gradimento mondiale del prodotto, addirittura le Poste Italiane emetteranno in suo onore un francobollo da 70 centesimi.

 

 

download (4)La Nutella è più che una semplice crema di cioccolato, è una certezza, uno stile di vita, una sfida continua alla nostra scarsa autodisciplina, una sostanza densa e consolatoria che le mamme spalmano sul pane per i loro ragazzi e mangiano di nascosto la notte. Ma la “supercrema” è anche il simbolo di un successo italiano, nata in un tempo in cui nel bel Pese c’erano aziende destinate a conquistare il mondo e una piccola realtà su base familiare poteva fare scuola a corazzate internazionali. Le tre generazioni di Ferrero  hanno sempre avuto un legame molto stretto con il territorio di Alba e grande attenzione ai temi della responsabilità sociale ma negli ultimi tempi hanno avuto a che fare con diversi boicottaggi. La Francia una fra tutte ma anche il popolo italiano stesso, boicottaggi e recriminazioni dovuti alla scarsa salubrità della crema di nocciole. Purtroppo uno degli ingredienti principali utilizzato è l’olio di palma, ne contiene circa  il 25% che oltre ad essere dannoso per la salute, la sua produzione comporta crimini ambientali gravissimi come il taglio a raso della foresta pluviale del Borneo, l’incendio e degrado delle ultime torbiere indonesiane, la cattura ed uccisione degli ultimi oranghi di Sumatra, disboscamento in Malesia e Nuova Guinea nonchè l’immissione di gas nocivi nell’ambiente ma soprattutto il genocidio di popoli indigeni strappati alle loro foreste. La Ferrero sostiene che l’olio di palma non è dannoso per la salute e che ci sono altri alimenti contengono quantità superiori di grassi, afferma che non falsa il sapore del suo prodotto di punta ma che serve anzi a renderla così spalmabile ma sostiene soprattutto che si serve dell’ingrediente “incriminato” prendendolo dal principali produttori di olio di palma della RSPO (Roundtable on Sustainable Palm Oil) e quindi ne fa un uso consapevole e disciplinato.

LAURA LIMOLI