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ARRIVA IL CARNEVALE A DISTRARCI
E’ tempo di Carnevale, per antonomasia un momento dissacratorio, di allegria e spensieratezza, il momento in cui viene preso in giro in maniera pungente il potere, il momento in cui si può rompere gli schemi, un momento di riso, non solo per alleviare tensioni, e di questi tempi ce n’è bisogno, ma anche per deridere e abbandonarsi a scherzi e sberleffi. Tra poco sfileranno i famosi carri della nostra Viareggio, insieme a Venezia il carnevale più rinomato d’Italia, che ormai ha superato i 130 anni di vita. Sì, risale a quel martedì grasso del 24 febbraio 1873, quando un gruppo di giovani viareggini ebbe l’idea di sfilare in maschera per omaggiare il carnevale e per protestare contro le tasse.

L’utilizzo delle maschere che oggi colorano il nostro carnevale erano state utilizzate già fin dal medioevo e con la tradizione della Commedia dell’Arte sono arrivate a simboleggiare vizi e virtù umane. Visto che tale ricorrenza è ormai alle porte, doveroso rendere omaggio alle maschere toscane, specchio del nostro modo di essere.
Lo spirito toscano ha trovato volto in Stenterello, quella figura mingherlina che nonostante le avversità ha sempre voglia di scherzare, è allegro, acuto e ottimista. Proprio come noi toscani, sempre con la battuta pronta e spesso pungente! Con le sue calze, una rossa e l’altra a strisce, cappello, parrucca e codino, nacque nel 1793 dall’attore fiorentino Luigi Del Buono.

Ed è proprio toscana l’ultima maschera italiana in ordine cronologico: Burlamacco, simbolo del Carnevale di Viareggio. Creato nel 1930 dal pittore futurista Uberto Bonetti, è un mix delle maschere italiane della Commedia dell’Arte: un pagliaccetto simpatico con un vestito a scacchi come Arlecchino, il cappello di Rugantino, il ponpon come Pierrot e il mantello nero del cugino bolognese Balanzone.

Il nome ha un chiaro richiamo alla burla carnevalesca, mentre la sua tuta bianca e rossa richiama i colori tipici degli ombrelloni degli anni Trenta della Versilia.

Distrarsi fa bene, interrompere di pensare ai soliti problemi per festeggiare giova sempre e visto che il momento attuale che non è dei più rosa, anzi ottimisticamente direi nero, un po’ di colori del carnevale con le sue maschere, i suoi balli e le sue parate di certo non guastano!